mercoledì 19 marzo 2008

2001 Pablo Echaurren


DisordinAzioni





Vi faceva girare li cojoni vostra alma mater quando entrava dolorosa in camera sbraitando che questo non è un albergo e io non sono una serva che devo rimettere sempre in ordine che lasci tutto in giro e ci vuole un’intera giornata a rimettere a posto sto bailamme? Lei non capiva che ognuno c’ha il suo modo di intendere l’organizzazione dello spazio affinché non sia la prefigurazione di uno strazio, visto e assodato che c’è chi l’ambiente circostante lo vede come una somma di divieti, di veti a non fare, a non andare, a non fuoriuscire dai ranghi, a non danzare spensieratamente i tanghi per le strade dove vi trovate ma a rispettare la fila, il gregge che legge le istruzioni per l’uso e le segue pedissequamente riverente.







Qualcuno più irrequieto cerca di movimentare la stasi cittadina, di propinare una dose di dose di sorpresa all’atmosfera very tesa, alla cupa cappa stesa sulle nostre teste per farci rigare dritto negandoci ogni diritto e rovescio a fare come cazzo ci pare. Unidimensionamento è il primo comandamento per l’abitante-soldatino a denominazione di origine controllata targata col bollino blu regolarmente obbligatorio che certifica la non emissione di sostanze ritenute pericolose per la stabilità della comunità. All’atteggiamento eccitatorio i legislatori antepongono l’immobilità assoluta corretta da leggero moto rotatorio ripetitorio in direzione del mortorio. Per ovviare al funereo inconveniente si sono organizzati degli isolati disperati o gruppi di guastatori specializzati nel fare attentati al buon senso del padre di famiglia il quale consiglia di non attraversare col rosso, di non saltare il fosso, di osservare attentamente le indicazioni, di rispettare la precedenza, non oltraggiare la decenza e millanta altri ammonimenti scassamenti in eccedenza, a usare la ponderazione, a considerare in ogni atto come coatto e non facoltativo. Viceversa c’è chi non pensa a altro che a fomentare il cortocircuito dell’intuito acciocché l’intelletto non resti spappolato dal riflesso condizionato, a creare il panico, a evitare il comportamento pavlovianico che ti costringe a spingere un bottone per avere l’osso, insomma sono tipi intenzionati a disordinare a più non posso. "DisordinAzioni" è un bollettino dell’intervento clandestino sul territorio cittadino che si prefigge di ingenerare perplessità e per farlo al meglio affigge avvisi scoordinati, comunicati scardinanti.







In prima linea di combattimento contro l’imbambolamento c’è Pino Boresta che si aggira nella foresta di Scemood scarsamente ma testardamente fornito di cartamoneta da lui contrassegnata ("Con questo timbro la presente banconota è opera d’arte a tutti gli effetti") sempre pronto a infiltrare i suoi documenti urbani rettificati (D.U.R.), a detournare, non fraintendere con deturpare, a appiccicare su cartelli stradali, e manifesti che si pompano i pettorali in vista delle competizioni elettorali, le xerocopie autoadesive delle proprie fotosmorfie derisive, fortemente lesive dell’altrui assennatezza che fa rima con assonnatezza elettroencefalogramma piatto senza fase r.e.m. Inviti gentili, RSVP, a dismettere una tantum il broncio cipigliesco che contraddistingue i rapporti intergrugneschi di un tessuto relazionale fatto prevalentemente di scambi maneschi, connotati pesti e contesti mesti. Materiali ideali da usare nei lavori in corso per una ristrutturazione cognitiva dell’ordinario quotidiano, per il disselciamento del pavimento di rivestimento con incatramatura della cervellatura umana troppo umana e pantofolaia abitudinaria, troppo poco visionaria & casinara.



Anno 2000 Roma Via Crescenzio

Anno 2004 Roma Via Crescenzio

Segue volantino con riproduzioni di smorfie, 1994:




Cerca e Usa la Smorfia


Queste smorfie che troverete sparse qua e là per la città, oltre a giocare con voi, vi ricordano che le possibilità di movimento del nostro viso sono illimitate, e bisogna quindi smettere di usare le solite statiche espressioni, faccia seria, faccia snob, faccia intellettuale, faccia convenevole, faccia imbronciata, faccia decisa, faccia austera, faccia da cazzo, ecc…Buttiamo giù questa maschera che ci hanno insegnato, o che crediamo ci dia un aspetto ed un’aria di rispettabilità, e adottiamo questa bella smorfia con tanto di linguaccia. Questa potrebbe forse aiutarci a vivere meglio, dando un calcio a tutti i continui problemi della vita? Vi do un consiglio…
………CONSIGLIO PER GLI ACQUISTI…………
Siete incazzati, il vostro partner vi ha sganciato, il datore di lavoro o il vostro superiore è uno stronzo, siete disoccupato e non trovate lavoro, avete problemi economici, non riuscite a dimagrire, avete problemi di salute, la musica è finita gli amici se ne vanno, ecc… Munitevi di uno specchio e provate qualche bella smorfia e state pur sicuri che non avrete risolto i vostri problemi ma essi avranno assunto probabilmente un peso specifico inferiore. Del resto a cosa servirebbero le molteplici possibilità di movimento del nostro viso se non anche a farci assumere sempre nuove espressioni. Bisogna indagare le possibilità espressive del nostro viso perché queste possono risultare utili a noi come agli altri. Infatti, una bella smorfia fatta al momento giusto può servire ad un amico triste, ad un bambino annoiato, ad un ragazzo timido, ad una donna che piange, ad un adolescente impertinente, ad un autista alienato, ad un vecchio stanco, ad un cane che ti abbaia, ad un gatto che ti fissa, ecc… Inoltre un opportuna smorfia può essere un modo simpatico per scusarsi e per farsi scusare, per togliersi dall’imbarazzo, per fare amicizia, per evitare un litigio, per sdrammatizzare, per rendersi simpatico, per avvalorare la propria tesi, per mostrare la propria buona fede, per chiedere un bis, per confermare il proprio amore, per giocare, per meglio spiegare, ecc…
Forse è questa la strada per buttare giù quel muro di indifferenza, freddezza, apatia, insensibilità, cinismo che in questa società si sta sempre più diffondendo dove quello che conta sempre di più è la ………PUBBLICITA’……… e gli interessi personali. Quindi:


FORZA SMORFIA

aiutateci tu!!


Pino Boresta



Testo pubblicato sul libro "Corpi estranei", edizioni Stampa alternativa, 2001.
In foto; un momento della Disordinazione di Gianluca Lombardo e di altri adepti, Disordinazione C.U.S. di Pino Boresta e una sua serie di smorfie.

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