sabato 26 settembre 2009

Chi è Oreste? di Pino Boresta


























Oreste come Fluxus?




















I problemi di classificazione arrivarono più tardi, ponendo la questione di chi appartenesse a Fluxus e chi no” così afferma Wolf Vostell. La stessa cosa si può dire del gruppo Oreste che in 4 anni (1997/2001) ha realizzato, residenze estive, laboratori, pagine Web, riunioni, viaggi, convegni, incontri, discussioni, chat, libri, cene, eventi, presentazioni ed esposizioni, ma mai una mostra. Forse questo è la sua grande forza, la mossa più azzeccata, il suo maggior pregio, il vero testamento. Eppure, c’è stato un giorno in cui venne l’idea di organizzarne una, ma per motivi vari non andò a buon fine. I promotori non la presero bene e anche alcuni artisti ci rimasero male, sostenendo che si perdeva una grossa opportunità. Solo oggi capisco l’importanza di non aver fatto quella mostra.

















In linea con la teoria di Nul e come direbbero Manzoni & Co. “Una mostra è utile quasi quanto nessuna mostra”. Ma allora cos’è Oreste? Come nasce? Chi è? Il progetto Oreste nasce nel luglio 1997 su iniziativa dell'associazione Zerynthia e dell’allora sindaco di Paliano (FR) Peppe Alveti che mise a disposizione la foresteria di Palianello per una residenza estiva di artisti visivi e non solo. Dora e Mario Pieroni (dell’associazione Zerynthia) chiamarono Cesare Pietroiusti, che a sua volta invitò vari artisti alla realizzazione del progetto. Tra questi anche il sottoscritto. Infatti, entrambi venivamo già da fruttuose e fresche esperienze di collaborazione con gruppi d’artisti come “Disordinazioni” e “Giochi del Senso e/o Nonsenso”, ma questa è un'altra storia e lo spazio è tiranno. Oreste nel 1999 fu invitato alla 48° Biennale di Venezia da Haral Szeemann. Forse fu questo che determinò l’inizio della fine di Oreste? Se così fosse, mai profezia fu più azzeccata, visto che lo stesso C. Pietroiusti, già sul libro intitolato Progetto Oreste 0 (zero), viene attribuita la seguente affermazione “Quasi sempre i gruppi, dopo che fanno un lavoro di grande visibilità e che riscuote riconoscimento, entrano in crisi.”


(I libri di Oreste sono:“Come faccio a spiegare a mia madre che ciò che faccio serve a qualcosa”; “Oreste uno”; “Oreste at the Venice Biennale”.




Pubblicato su; “Juliet” n. 136 February – March 2008
In foto; Opera di Ben Vautier, Wolf Vostell, Piero Manzoni, e i libri di Oreste.




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